In futuro ci sarà sempre meno bisogno di un tempario.
Oggi per calcolare il costo di una riparazione si applica l'equazione "tempo impiegato x tariffa di manodopera".
Tre ore di lavoro a 48 Euro l'ora, totale 144 Euro.
Questa equazione sinora è andata abbastanza bene.
Sinora.
Ma le moderne tecniche di riparazione tendono ad accorciare sempre più i tempi di esecuzione dei lavori. Più il progresso va avanti e meno tempo ci si mette a verniciare, a tagliare, a raddrizzare, a sostituire.
E' un fatto comune a tanti altri settori del mondo del lavoro: si tende ad impiegare sempre meno tempo mantenendo intatta la qualità dei lavori, anzi, migliorandola il più possibile.
E se il tempo inevitabilmente si accorcia di certo non si potrà dire "per fare questo lavoro ci si impiega un'ora per cui ti pago 48 Euro" così come non si potrà dire "per fare questo lavoro ci ho impiegato un'ora a 300 Euro l'ora, totale riparazione 300 Euro". Si dovrà dire "il costo di questa riparazione è di 300 Euro (o di 48)". Fine. Chi sarà più capace di ridurre i tempi di lavorazione (= migliorando l'efficienza interna) avrà più margine di guadagno rispetto a chi non ci riuscirà.
Filosofia del continuo miglioramento, appunto.
Il costo della riparazione verrà calcolato sulla base dell'effettivo lavoro impiegato per svolgerla. Dopodiché l'artigiano (che sarà sempre meno artigiano e sempre più imprenditore e tecnico specializzato) caricherà su questo costo il proprio margine di guadagno ed ecco che il "preventivo" sarà bell'e pronto.
Quindi il futuro vede il carrozziere dotarsi di strumenti che gli permetteranno di misurare la propria efficienza interna e, grazie a questa misurazione, di calibrare al meglio i prezzi delle riparazioni in modo da guadagnarci sopra il giusto. Se sarà capace di investire (guadagnando) per comprarsi attrezzature che lo facciano andare ancor più veloce (senza per questo svendersi) allora emergerà rispetto a chi, invece, andrà sempre più in difficoltà sino all'inevitabile chiusura.
Il cammino per approdare a questo scenario passa senz'altro attraverso un tempario "di transizione", sicuramente auspicabile e necessario.
Dev'essere un tempario costruito dagli autoriparatori, perchè nessuno meglio degli autoriparatori sa come si ripara un'auto.
Un tempario con regole matematiche e un certo margine di flessibilità ma sempre a fronte di documentazione.